Autore Lorenzo Stocco

Phyllobolus

N.E.Br. (=Amoebophyllum N.E.Br.,=Dactylopsis N.E.Br., = Sphalmanthus N.E.Br.)

 

 In questo primo articolo parlerò di Dactylopsis digitata, specie da poco inclusa in Phyllobolus, in un prossimo articolo vedremo il genere nel suo complesso

Diversi anni fa mi misi in testa di dover approfondire la conoscenza sulle aizoaceae, mi misi allora a raccogliere piantine di molti generi anche quelle che non mi piacevano, quando sentivo parlare di un genere che ancora non avevo sentito lo cercavo in tutti i modi, così che dopo aver letto e visto delle foto di Phyllobolus digitato ( sinonimo di Dactylopsis digitata, per alcuni botanici è ancora considerato valido questo nome, io trovo più giusta la sua inclusione in Phyllobolus) mi misi alla ricerca dei semi e li trovai presso Mesa Garden, li ordinai senza indugi, ma fu un disastro ero ancora troppo abituato a seminare col mio vecchio metodo.

cartina di distribuzione della specie ( zona rossa )

 

cartina distribuzione phyllobolus digitatus

 

A quel tempo usavo una mistura di lava 30% ed il resto torba o terra di foglie acida, per i cactus mi andava bene, ma per le aizoaceae dovevo ancora fare molte esperienze, Phyllobolus digitatus non ne voleva sapere di germogliare, penso non sia stato solo per la composta perché recentemente ho rifatto degli esperimenti ed ho visto che nasceva comunque ( forse il seme, dato si tratta di aizoaceae, potrebbe essere stato troppo fresco), sta di fatto che sono andato avanti per qualche anno senza avere risultati, ma io sono fatto così più la cosa si dimostra difficile e più mi attrae e non mollo, all’ennesimo tentativo provai a seminare in coccio pestato e nient’altro, le piantine spuntarono in pochi giorni con mia grande sorpresa e gioia ( ormai non ci speravo più ), per chi volesse cimentarsi nella loro semina, il che è da preferire visto che è molto difficile trovarle in commercio, consiglio di utilizzare puro lapillo vulcanico mescolato con una piccola percentuale di pomice e non aggiungere torba, la semina si può effettuare tranquillamente agli inizi di marzo, per il resto procedere come già descritto nell’articolo precedente riguardo alla semina delle Aizoaceae.

 

Ancora giovani piantine di phyllobolus digitatus, da notare sotto le ultime foglie come si notano le cellule del fusto rigonfie d'acqua a sembrare una gelatina

 

phyllobolus digitatus - dactylopsis digitata - giovani piantine

 

 

Il genere è a vegetazione brevidiurna e diversamente da quanto letto in giro, le piante mi sembrano di crescita relativamente veloce, le spostai dopo pochi mesi su di un vaso di lava e altre graniglie di origine silicea, ed ho cominciato da subito ad aggiungere, a volte, un po’ di sale nell’acqua che davo loro o qualche granellino sopra il terreno, questo fatto del sale, viene a volte consigliato per questa specie ma non come essenziale e non si dice mai di cosa è esattamente composto questo sale, io uso normalmente sale da cucina grosso, del tipo marino e integrale, l’ho usato anche per altre piante del tipo Lithops e simili, non noto dia problemi di sorta basta stare attenti che non si accumuli troppo, essendo i nostri vasi piccoli e che tendono più ad accumulare sostanze che a disperderle, penso anche che il sale possa servire e tenere a bada sia possibili insetti parassitari o funghi che possono attaccare e far morire la pianta.

 

Giovani piante di phyllobolus digitatus, con la caratteristica forma di pollice ed indice

 

phyllobolus digitatus - dactylopsis digitata

 

 

Phyllobolus digitatus ha un aspetto particolare, il suo nome appunto fa riferimento alle dita e più precisamente al pollice unito con l’indice, questa è, infatti, la forma che fanno pensare le sue coppie fogliari, le piante hanno i rami completamente nascosti dall’attaccatura delle foglie, essi, quando si riesce a vederli, se siamo nel periodo vegetativo, sono formati da grosse( per grosse intendo che si vedono bene a colpo d’occhio) ghiandole acquifere molto trasparenti, a volte viene quasi voglia di andare con uno spillo a farle scoppiare, queste celle riescono a rimanere ben gonfie d’acqua anche nel periodo di riposo estivo.

 

Le celle acquifere ben visibili

 

celle acquifere in phyllobolus digitatus

 

le mie piante hanno iniziato a fiorire molto tardi, ho dovuto cioè aspettare molti anni prima di vedere i primi fiori, la fioritura avviene con la vegetazione della pianta in riposo quindi circa dall'inizio dell'estate estate, penso quindi che le celle acquose così resistenti nei rami servano da riserva per la fioritura, visto che questa richiede molto sforzo, energia e acqua da parte della pianta, e dato che in questo periodo le foglie sono ormai disseccate non rimane che la riserva dei rami, tra l’altro i fiori rimangono per molto tempo aperti, anche tre settimane o più, sia durante il giorno che la notte, sono così persistenti che anche dopo permangono a lungo i loro resti sulla pianta quasi a sembrare ancora vivi invece toccandoli si sente che sono secchi, non sono vistosi, e, piccolini rispetto ad altre specie del genere, di colore biancastro leggermente ingiallito di circa 2 cm. di diametro massimo.

 

Le sue carnose radici (estate in riposo)

 

radici carnose in phyllobolus digitatus

 

 

Che altro dire? A me piacciono molto e le trovo anche interessanti sicuramente dovrebbero esserci sempre in una collezione di Aizoaceae , certo il loro aspetto in vegetazione è molto diverso da quello in riposo, durante l’estate sembrano proprio morenti o marcescenti, perché le loro foglie prima di seccare diventano mollicce e ingialliscono che sembrano marcire, quindi stiamo attenti a non trarci in inganno. Per quanto riguarda i vasi le mie hanno vissuto diversi anni in vasi bassi e stretti, ma ho notato che hanno radici grosse ed ultimamente le ho trasferite in vasi più adatti a queste caratteristiche , vedo che la nuova casa fornita loro è di maggior gradimento.

 

Altre foto di phyllobolus digitatus

 

phyllobolus digitatus

 

 

phyllobolus digitatus