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- Scritto da Lorenzo Stocco
- Categoria: Le Aizoaceae, i generi
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Autore Lorenzo Stocco
Fenestraria
N.E.Br.
La Fenestraria è una di quelle piante che frequentemente troviamo nelle bancarelle dei mercati e che per chi ha attrazione per questi generi o per i più curiosi diventa un’attrattiva irresistibile e affascinante. Queste piante hanno origine nella fascia della costa atlantica del sud ovest della Namibia e in parte nel nord ovest del Sud Africa predilige terreni sabbiosi dove è spesso completamente o quasi sommersa nella sabbia per proteggersi dal sole, per lo più lascia in superficie solo l’apice fogliare formato da una ampia finestra (da cui il nome) traslucida che lascia passare i raggi solare all’interno della foglia per la funzione clorofilliana, non tutte le piante di Fenestraria hanno una finestra superficiale uguale, solitamente la finestra di Fenestraria Rhopalophylla ssp. Aurantiaca che è la forma a fiore giallo o giallo aranciato, è molto più ampia e a volte sembra non avere bordi netti, mentre ha foglie che sezionate sono tendenti al triangolare ha una finestra tendenzialmente arrotondata, Fenestraria Rhopalophylla invece, ha le finestre leggermente più ridotte e spesso si può notare un bordo più netto e i colore leggermente più chiaro la finestra tende ad essere più triangolare ma le foglie sezionate sono più tondeggianti della ssp. Aurantiaca.
Chi è all’inizio nella coltivazione di specie del genere aizoaceae e della loro conoscenza si sbaglia spesso tra la Fenestraria e la Frithia, ricordiamoci che lo sbaglio non è indifferente dato che la Frithia vive in zone nettamente a precipitazioni estive mentre la fenestraria in zone strettamente più invernali, d’altro canto la Fenestraria ha piovosità molto limitate mentre può risentire dell’effetto umidità causato da nebbie frequenti causate dalla corrente atlantica fredda che si scontra con la costa della namibia e la Frithia invece ha piovosità più importanti e le nebbie se ci dovessero essere non sono essenziali.
a sinistra semenzali a destra notiamo una pianta con colorazione anomala
Per goderci bene queste piante compriamone diversi vasetti e li sistemeremo in una ciotola alta circa 10 centimetri e larga 15 x 15 Cm. o anche più a seconda del vostro gusto, ricordatevi che sono piante molto belle se tenute a formare un cuscino, daremo loro terreno sabbioso formato essenzialmente da sostanze minerali, evitiamo la torba e terricci preconfezionati, preferisco farmi la composta da me, su cosa usare possiamo orientarci su vari elementi tutti assieme o solo alcuni di essi a seconda di quello che riusciamo a trovare nel mercato, vi consiglierei comunque di non escludere un po’ di lapillo vulcanico e pomice, poi potete usare sabbie silicee di vario tipo , molto buona quella di granito, usate pure della vermiculite fine senza esagerare con essa dato che sembra trattenga troppo a lungo l’umidità ma questo fattore è variabile anche a seconda di come e quanto voi siete abituate ad annaffiare, infine se volete aggiungere un po’ di terra in bassa percentuale prendetene una manciata da un campo vicino a voi, se poi avete dei vecchi cocci pestateli e triturateli e metteteci pure quelli.
pianta in riposo estivo
Le piante non vanno interrate fino all’apice fogliare come sono in natura ,ma va interrata solo la parte radicale e l’attaccatura fogliare almeno i tre quarti delle foglie resteranno all’aria ove evitare problemi di marciume. Le piante acquistate dai vivaisti inizialmente se trattate come si deve risulteranno piuttosto avvizzite e malconce, non essendo abituate alla coltivazione naturale, d’altro canto se le vorrete tenere sempre belle come le vedete in serra prima o poi le perderete, esse nel periodo estivo devono soffrire la siccità non siate troppo benigni e lasciatele pure raggrinzire un pochino, se appena acquistate tenetele ombreggiate maggiormente la prima estate e occasionalmente dategli qualche spruzzatina di acqua da bagnare anche leggermente il terreno , specie la sera, in modo però che asciughi entro la mattina dopo, questo serve per piante indebolite dai vivaisti per aiutarle a superare una siccità estiva mai provata nella loro corta esistenza, non rinvigoritele troppo però altrimenti sfasano il periodo vegetativo.
fenestraria rhopalophylla in fiore
Inizierete a bagnare più considerevolmente circa a settembre (fine estate) , le vedrete allora cominciare a crescere più vigorose, non lasciatevi prendere la mano e non eccedete comunque mai con la troppa acqua, un segno di troppa acqua o acqua fuori stagione è quello che le foglie iniziano a troncarsi poco più su dell’attaccatura, o creano molte crepe. Un rischio per chi vive in zone fredde e ha una serra non riscaldata è quello di trovarsi di fronte a gelate con le piante bagnate, in questo caso seguire sempre le previsioni a lungo termine e fornire un substrato molto drenante che asciughi in fretta ( questo un caso dove si potrebbe evitare l’uso di elementi come la vermiculite) , un’altra possibilità sta nel sospendere di dare acqua durante il periodo più freddo e ridarne un pochino a inizi primavera per poi sospendere da fine aprilemaggio , bisogna però per queste cose regolarsi a seconda di ove viviamo, purtroppo l’Italia è lunga e ha notevoli differenze anche microclimatiche quindi c’è bisogno per ognuno di farsi una propria esperienza adeguata al proprio clima, a grande linee la vegetazione della pianta è brevidiurna e la stessa deve essere messa al riparo dal gelo più intenso e asciutta quando questo avviene, se tenuta asciutta ha una certa resistenza , ma ho notato in questi ultimi due anni di coltivazione con inverni più freddi del solito che sebbene non sia la prima a risentirne è però tra le prime. La semina si effettua in fine inverno o inizi primavera, io mi trovo bene a inizio marzo, in modo che le piante poi ( abbastanza veloci) si troveranno ad affrontare l’estate già cresciutelle e con una certa resistenza, la prima estate non la passeranno troppo secche, ma daremo loro umidità anche nel periodo estivo con pochi occasionali momenti di siccità non troppo prolungati, volendo nei mesi di luglio e agosto se abbiamo un posto fresco ventilato e ombreggiato le posiamo anche tenere asciutte,
fioritura di fenestraria aurantiaca
già il primo anno a settembre le possiamo trapiantare e annaffiare subito mettendo nell’acqua un fungicida in modo da eliminare eventuali problemi di marciume col trapianto , in questa fase controlliamo bene le radici spesso sono soggette a cocciniglia radicale, in questo caso puliamole bene ed usiamo un prodotto specifico meglio se un sistemico da stare attenti che sia compatibile col fungicida , se non vogliamo usare troppi prodotti chimici, possiamo lasciare perdere il fungicida, ma vi consiglio di non lasciar perdere l’anticocciniglia perché è difficile debellare le cocciniglie radicali da queste piante, un metodo per farlo sarebbe quello di togliere le radichette più esili e dare una bella lavata a fondo, lasciarle poi asciugare qualche giorno e poi piantarle provando a mettere una pallina di naftalina nel terreno, certo per delle piantine da seme sebbene cresciute diventa un metodo piuttosto invasivo.
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