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- Scritto da Lorenzo Stocco
- Categoria: Le Aizoaceae, i generi
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Autore Lorenzo Stocco
Titanopsis
Schwantes
Titanopsis Calcarea con fiore tipico
In una mia visita presso il vivaio di “ Il sole, rarità botaniche” (cui vado sempre volentieri, anche perché trovo molto piacevole poter conversare con Carlo Zanovello, da cui traggo sempre molti spunti per migliorare la coltivazione delle mie piante)rimasi un giorno molto stupito nell’incontrare una vecchia amica con una colorazione assai strana dei suoi bellissimi occhi, ha dimenticavo, quest’amica si chiama Titanopsis calcarea ed i suoi occhi sono gli stupendi, sebbene non enormi fiori, posso dire che fino allora trascurai non poco quest’amicizia, perché abituato a vederla con i suoi soliti occhi gialli e conoscendo solo una specie della T. hugo-schlechteri nella sua varietà alboviridis che produceva fiori aranciati, ebbene lì vidi la T. calcarea con uno stupendo fiore bianco, appena rosato agli apici dei petali.
Titanopsis Calcarea con fiore bianco
Cominciamo a dire che in ogni caso anche senza fiori le piantine rimangono molto attraenti, esse a volte hanno anche colorazioni intense oltre a questo loro assomigliare alle incrostazioni calcaree. Attenti però spesso queste colorazioni sono avvisi che le piante hanno dei problemi, una colorazione intensa spesso precede un improvviso marciume, quindi attenzione!!
Titanopsis Primosii molto arrossata
Titanopsis calcarea arrossata
Titanopsis Calcarea arrossata
A proposito della somiglianza col calcare vorrei qui aprire anche una piccola mia considerazione e una cosa che non sono ancora riuscito bene a chiarirmi, circa 20 anni fa, trovai sfogliando un volume sulle aizoaceae, delle note in cui si riportavano alcuni valori dell’acidità del terreno di dove vivono alcune succulente, in questa tabella le voci riportate:
PH suolo | Specie di vario genere | località |
7.0 | Meyerophytum meyeri | Kommaggas |
7.1 | Dactylopsis e Argyroderma | Knersvlakte e Van Rhynsdorp |
7.6 | Didymaotus | Ceres Karroo |
7.7 | Lithops herrei | Richtersveld |
7.7 | Lithops fulleri | Bushmanland |
7.7 | Muiria | Muiskraal, L.Karroo |
7.9 | Gibbaeum heathii | L.Karroo |
4.6 | Titanopsis calcarea | Hopetown |
Titanopsis Calcarea
Non si può non notare come sia di molto differente il valore della T. calcarea rispetto alle altre specie, c’è da precisare che diverse analisi effettuate anche da altre persone portano valori , sebbene non così drasticamente diversi, ma in ogni caso al di sotto della soglia della neutralità che è il valore 7, si può quindi, stando a quanto letto su questo testo, dedurre che effettivamente le Titanopsis ( almeno per quanto riguarda la calcarea) vivano in terreni acidi , questo ci fa anche pensare che il nome calcarea non derivi dal fatto che viva in posti ricchi di questo elemento, ma solo dalla sua somiglianza dovuta alle placche biancastre presenti sulla superficie fogliare, che in mezzo alle rocce potrebbe far pensare a incrostazioni varie, queste fino adesso le mie considerazioni, quello che invece non riesco a capire è che ultimamente leggo sempre su vari testi o articoli che si afferma il fatto che il nome non derivi dalla somiglianza ma da dove vive la pianta e cioè in terreni calcarei, e questo viene scritto anche da persone con un certo peso per il loro impegno nella ricerca, a cosa devo credere? Ci sto ancora lavorando, probabilmente la cosa migliore sarebbe andarci di persona a controllare, magari potessi, un viaggio in Africa a dare un saluto alle parenti della mia Tita, Cono, Lito, e la sempre cara Dacty sarebbe un mio sogno come per molti lo è il Messico e i suoi cactus.
altro fiore tipico di Titanopsis Calcarea
Titanopsis Luderitzi
Devo dire che le mie piante in un misto di lava, quarzi e graniti stanno benissimo, certo come spesso dico nei nostri vasi la gran parte delle piante sta meglio in una mistura in cui non siano presenti elementi calcarei, per il fatto che l’accumulo col tempo potrebbe divenire dannoso, soprattutto per le radici, ma potrebbe essere che in natura in piena terra alcune specie vivano sia in ambienti con ph alti(ma magari su piccole nicchie in rocce quarzifere) sia con ph bassi, ecco quindi l’importanza di dove sia stato prelevato il terreno per le analisi, cioè nello spazio attorno o proprio sotto alla pianta dove essa ha le radici? Il quesito resta aperto, passo oltre e per il momento rimango dell’opinione, visto l’esperienza personale, che sono piante che in coltivazione preferiscono un ambiente leggermente acido.
la Titanopsis Calcarea "albodorata"
diverse sfumature floreali di Titanopsis Calcarea
Tornando al discorso iniziale della Titanopsis col fiore bianco, devo affermare che la sempre gran generosità sia nelle confidenze e nei consigli nella coltivazione dell’amico Carlo, anche stavolta ha saputo cogliere il mio forte desiderio di poter avere la pianta in questione e senza aspettare che io gli chiedessi qualcosa, me la regalò volentieri. Da qui inizia la mia avventura tra le Titanopsis, non che io non ne avessi già qualcuna di varie specie, ma il fatto di trovarne una dal fiore bianco cosa che non avevo mai sentito, mi spronò di più e mi misi alla ricerca di semi di vari siti diversi, e anche su internet iniziò una piccola ricerca sui colori dei fiori di Titanopsis, la mia ricerca sui fiori non portò grossi risultati , solo fiori gialli più o meno intensi, lo stesso dicasi nei vari tipi di forum in cui sono iscritto, a parte il fiore aranciato della T. hugo-schlechteri v. alboviridis , tutto il resto era un mondo in giallo con le sue sfumature sempre gialle, il giallo è anche il colore della pazzia, Van-Gogh lo usava spesso, sebbene io dipingo non voglio certo impazzire J e quindi smisi di cercare e mi diedi da fare con le semine, non solo della calcarea ma anche delle altre specie, ottenni dopo pochi anni con l’aiuto della bianchina ( la Titanopsis di Carlo ) alcune piante a fiore bianco con le punte leggermente rosate, e sembrano abbastanza stabili, altre con un fiore tinta pastello che vanno da un centro biancastro passano al giallo per terminare con un arancio(sempre tinta pastello)sulle punte, questa colorazione l’ho chiamata “albadoro” , sono comunque quasi certo che sicuramente in giro altre persone avranno alcune Titanopsis col fiore bianco e forse anche con l’altro in tinta pastello, solo che non è sufficientemente descritta la cosa, adesso posso anche sdebitarmi con Carlo riportandogli qualche figlia della bianchina.
Le varie specie di Titanopsis hanno anche in comune delle bellissime colorazioni che a volte per varie cause, non del tutto chiare, possono assumere le loro foglie o addirittura tutta la pianta, nelle foto di questo articolo troverete dei bellissimi esempi.
Titanopsis Calcarea variegata
Come spiegavo il motivo è di difficile comprensione, almeno per me che sono del tutto estraneo al mondo dello studio botanico, le mie esperienze sono solo di pura osservazione attenta, di molti fallimenti e di continue prove a livello dilettantistico, senza avere alle spalle alcuno studio se non una licenza di scuola media inferiore, per questo vi chiedo di scusarmi se a volte le mie osservazioni e descrizioni possono risultare ad alcuni piuttosto grossolane, ma sono in ogni caso frutto d’esperienza sul campo, in sostanza non faccio altro che dire quello che accade nella mia serra sperando che possa essere utile anche ad altri, magari per evitare i numerosi decessi che ho avuto e quelli che ancora mi capitano, mi sento di dire una cosa: non credete troppo a chi vi dice che seguendo il suo consiglio non vi morirà mai una pianta o che a lui non muore mai niente, penso non ci sia nulla di più falso.
altra immagine di Titanopsis Calcarea variegata
Tornando alle piante è veramente meraviglioso il colore rosso o violaceo che a volte assumono, può succedere sia in estate sia in inverno, forse mi sembra che in estate sia la risposta all’arsura dato che in quel periodo le lascio asciutte, mentre in inverno il loro colore quando viene rosso ha sfumature diverse di quello estivo ed è forse dovuto a radiazioni diverse del sole e anche dal freddo, ma non ne sono convinto, anche perché in , per esempio , 10 vasetti magari solo una di queste piante prende quella colorazione e tutte le altre rimangono verdi, poi magari un prossimo anno quella resta verde e se ne colora un’altra, eppure hanno sempre tutte le stesse condizioni, trovandosi sullo stesso posto con lo stesso terriccio ed avendo la stessa età, anche Giuseppe Lodi, se non ricordo male, aveva accennato nel suo libro “ Le mie piante grasse “ alla colorazione rossa intensa che aveva assunto una sua titanopsis, che però da lì a breve morì, la prima volta che mi capitò di osservare questa cosa capitò anche a me che la pianta poi morì, e quindi le altre prime volte ebbi sempre timore che il fatto fosse correlato , ma non è così , il fatto che possa morire è solo casuale, infatti non ne morirono più.
Titanopsis Primosii in fiore
Due parole per la coltivazione che non comporta particolari cautele, le ricerche più recenti che ho fatto sul periodo delle precipitazioni maggiori che si verificano nel loro luogo d’origine, mi hanno mostrato una similitudine delle stesse precipitazioni che si verificano nei luoghi di molte specie di Lithops con le massime nella fine dell’estate, portandola con i nostri mesi sarebbe agosto e settembre sebbene con diversità tra le varie specie della quantità , nella mia coltivazione ho notato che le piante tendono ad essere opportuniste e che in ogni caso preferiscono essere trattate con una vegetazione brevidiurna ( cioè annaffiate nei giorni più corti ), in alcuni casi possono essere annaffiate in autunno ed in primavera lasciandole riposare in quei periodi più freddi ( vedi tabella a fine articolo), sono comunque piante molto resistenti alle basse temperature, anche se su terreno umido possono resistere a temperature sui meno uno gradi centigradi, piante messe completamente all’esterno(esposte alle intemperie e con temperature fino a punte di meno 10 ) per tutto il periodo invernale non mi sono sopravissute ( ad un coltivatore Romeno invece si ), ho notato anche una particolare predisposizione al marciume se si annaffiano molto con giornate eccessivamente calde, ed è quindi per questo che continuo a consigliarle come piante brevidiurne, fioriscono anche molto bene nel periodo invernale.
Titanpsis Hugo-schlechteri in fioritura
Una precisazione prima di chiudere, nelle foto troverete il nome di Titanopsis primosii tra le virgolette “ questo perché il nome specifico T. primosii non è più ritenuto valido, essa è stata inserita nella specie T. schwantesii, io preferisco tenerla come T. primosii, se non altro per identificare una pianta con caratteristiche lievemente diverse dalla normale T. schwantesii.
andate a vedere nella tabella il periodo vegetativo di titanopsis: tabella descrittiva di vegetazione delle aizoaceae
Precipitazioni medie attese in mm. nelle principali zone di origine delle Titanopsis ( dati trovati in internet ), i mesi sono gia interpretati secondo le nostre stagioni dell'emisfero nord, naturalmente l’orografia dei luoghi può incidere molto sulle precipitazioni anche della stessa zona quindi le tabelle sono da prendere in modo assolutamente indicativo e non preciso dato che le rilevazioni disponibili non sono fatte esattamente nei luoghi delle piante, per capirci ci possono essere luoghi nella stessa area ( ad es. Luderitz ) collinosi in cui da un lato della collina abbiamo forti precipitazioni mentre dall’altro si può trovare l’aridità, i dati dipendono dal lato in cui è posta la centralina di rilevamento . Le tabelle possono contrastare con quella sopra, che è comunque valida per l’Italia sia del sud che del nord, eccezione possono essere le zone alpine dove le Titanopsis potrebbero essere coltivate esclusivamente nei mesi estivi dato il lungo e freddo inverno e le estati fresche e ventilate, queste situazioni non ho avuto modo di studiarle e sarei grato a coloro che vivono in queste zone se potessero fornirmi le loro esperienze.
Specie e località tipo | gen | feb | marz | apri | mag | giug | lugl | ago | sett | ott | nov | dic |
Titanopsis schwantesii Luderitz | 3 | 3 | 3 | 5 | 10 | 15 | 20 | 30 | 30 | 10 | 5 | 5 |
Titanopsis schwantesii Karasburg | 3 | 2 | 1 | 0 | 0 | 0 | 1 | 2 | 3 | 3 | 3 | 3 |
Titanopsis hugo-schlecteri Onseepkans | 4 | 1 | 4 | 5 | 5 | 10 | 10 | 20 | 20 | 10 | 5 | 4 |
Titanopsis hugo-schlecteri Pofadder | 7 | 2 | 7 | 8 | 7 | 7 | 7 | 20 | 20 | 22 | 7 | 10 |
Titanopsis hugo-schlecteri Warmbad | 3 | 2 | 2 | 4 | 3 | 9 | 9 | 20 | 27 | 12 | 5 | 3 |
Titanopsis calcarea Brandvlei | 6 | 6 | 6 | 10 | 10 | 9 | 10 | 19 | 29 | 20 | 10 | 9 |
Titanopsis calcarea Prieska | 8 | 8 | 12 | 18 | 20 | 20 | 36 | 40 | 45 | 30 | 18 | 8 |
Titanopsis calcarea Kimberley | 8 | 8 | 11 | 30 | 42 | 46 | 58 | 75 | 65 | 50 | 18 | 8 |
per concludere ancora una foto di Titanopsis Hugo-schlechteri
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