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- Scritto da Lorenzo Stocco
- Categoria: Critica artistica
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Commento di Stefano De Grandis
Lorenzo Stocco è un pittore scienziato.
I suoi straordinari articoli sulle piante grasse potrebbero dare sicuramente filo da torcere a studiosi di botanica professionisti.
La sua ricerca pittorica si muove su esiti formali a prima vista vicini al surrealismo, in realtà nascondono una visione del mondo, o meglio dell'universo, distante dai giochi linguistici-psicanalitici dell'avanguardia.
Il nostro pittore è alla ricerca di un'essenza vitale universale, tale da poter mettere in relazione 'strutture' apparentemente lontane e diverse: in un'opera una pianta grassa (aliena o terrestre?), cresciuta su rocce spoglie, se ne sta solitaria in un'atmosfera cosi rarefatta che si vedono nel cielo orbitare dei pianeti, tra cui Saturno: è proprio il segno di Saturno che governa gli artisti! Scomodiamo le filosofie: "L'universo non è una casa senz'anima", e "nessun atomo di materia è 'apsychos'; senz'anima, senza vita, senza movimento". Sappiamo che le scienze di punta attualmente sono le teorie quantistiche della gravitazione.
Le strutture topologiche/caotiche/a stringhe che si trovano a livelli subatomici vengono in aiuto agli scienziati per capire come funzionano i buchi neri, eventi che si possono considerare caratteristici dell'inizio e della fine dell'universo.
Ma anche quando gli scienziati avessero trovato la Grande Teoria unificata che spieghi i meccanismi profondi dell'universo rimarrebbe irrisolta la questione dell'esistenza di quest'ultimo;
le metafisiche espulse dalla porta principale rientrano costantemente dalla finestra per inquietarci! Dalle strutture macroscopiche dell'universo Lorenzo passa alle strutture organiche che abitano il nostro pianeta e ci insegna che le piante possiedono facoltà straordinarie; esse capiscono se noi le amiamo o le trascuriamo. Il mondo vegetale possiede una sua specifica intelligenza che in parte è stata dimostrala con esperimenti, ma che, probabilmente nasconde ancora molti segreti: il mondo della botanica è tuttora un universo da esplorare! Infine la donna vista più che come compagna, complementare del maschile, come matrice, come fonte generatrice di vita; come archetipo. Scrive lo stesso artista: "L 'universo visto come la culla della vita, la fonte, la madre.
La madre terra rappresentata come donna, (terra scura, fertile terra da cui sgorga la vita... " Tutto si rigenera e si ri-collega nella visione pittorica di Lorenzo Stocco, in un processo quasi alchimistico; è una concezione scientifica, che ingloba, che non può trascurare o dimenticare la presenza del trascendente .
Stefano De Grandis, 22 / 3 / 1999
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