Tratto da un articolo del gazzettino del 30-05-06

John Dennis Barrow, astronomo dell'università di Cambridge

spazio

Un universo perfetto per l'uomo, l'unico universo su cui si è potuto evolvere, fatto su misura, se esso si espandesse più velocemente  non si sarebbero potute formare le stelle e nemmeno la terra , e se fosse stato più lento sarebbe già colassato su sè stesso e quindi non sarebbe nato nulla. Noi possiamo soltanto esistere su un universo che si trovi tra quello troppo veloce e quello troppo lento,  è molto improbabile che questo stato di cose si generi per caso, certo che l'unica certezza è che sia una cosa molto attraente. Barrow la chiama la musica del nostro infinito che ha uno spartito perfetto e suona con l'eco di Dio.Barrow è allievo di Sciama,  uno dei padri della teoria degli universi paralleli, per questo Barrow pensa che ci possano essere sicuramente tante altre culle di vita, comunque sicuramente diversa dalla nostra, il problema è capire se tutta questa perfezione sia veramente fatta ad arte per arrivare a noi e ad alte forme di vita, pensiero che non è privo di presunzione ma è anche rassicurante.
Una questione di fondo che ha però sollevato Barrow, è che l'universo dell'uomo cambia, e si è capito  che circa un miliardo di anni fà è fino ad oggi l'universo ha premuto sull'acceleratore, nessun dubbio o trucco , le galassia spaziohanno premuto il piede e dato più gas, quasi ci fosse una nuova inflazione generale come quella della teoria del big-bang. Non si capisce ancora il motivo, forse la causa è quell'energia che ci è ancora oscura e che comprende il 70% della forza che serve per far funzionare il tutto. Rimane un mistero,è come un vento invisibile che soffia, ed ha un valore paragonabile alla cifra 10 seguita da 120 zeri!!! se fosse inferiore niente potrebbe esistere, senza questa energia "oscura" non ci sarebbe la vita. Un'altra questione è che solo con le tre dimensioni è possibile la vita  superiore a tre le forze diminuirebbero con la distanza troppo rapidamente e non conterrebbero nessuna struttura, a due dimensioni invece non ci sono campi gravitazionali e non riuscirebbero a contenere la vita. Poi si parla di gravità e polarità e di alcune supposizioni meravigliose di altri scenziati ma che non possono, almeno sembra, reggere nel nostro universo,
ciò non vuol dire che non ci sia stato un inizio, solamente che non c'è un teorema, la scossa quantica che Barrow e altri chiamano fluttuazione molto probabilmente c'è stata, il Big-Bang?- ma questo non toglie che sia solo stata creata un'altra faccia cosmica, in un multiuniverso,  cioè un mare di universi ognuno dei quali possiede delle proprietà che possono essere diverse tra loro.Talmente diverse e intellegibili per l'uomo proprio come le dimensioni oltre la terza. L'intero processo di questo universo multiplo non ha bisogno di avere un inizio o una fine, potremmo sostenere che il nostro universo osservabile abbia avuto un inizio, mentre l'intero Universo non ne abbia mai avuto uno. E qua si torna alla filosofia ed alla religione,  alle grandi risposte che la scenza si diverte a rendere sempre più complesse e che l'uomo potrebbe ricondurre al'Uno.