Il terriccio che useremo per la coltivazione delle nostre piante, è l’argomento che affrontiamo in questa seconda parte della nostra storia: esso dovrà essere molto poroso e assorbire l’acqua velocemente ma allo stesso modo dovrà rilasciarla; se premuto tra le mani quando umido, non dovrà impaccarsi ma, appena riaperto il pugno, dovrà diventare friabile quasi come se asciutto.

(Lava, lapillo)

ghiaia-vulcanica-grossa


Nelle mie miscele solo raramente c’è della torba, un po’ più spesso c’è della normalissima terra presa dai campi che sono vicini alla mia abitazione, insomma terra comune, e non ha importanza se la mia è più nera o più bruna, basta che sia terra comune di dove abitate, per il resto il contenuto delle mie miscele è costituito per il 90% essenzialmente di sabbie e graniglie, con granulometria compresa fra i 2 ed i 4 mm circa.

 

 ( pomice )

Pomice


L’elemento principale delle mie miscele è la lava o lapillo (lava o lapillo andrà usato in quantità inferiore agli altri elementi) ; esso è reperibile in molti vivai specializzati e sempre più spesso lo vedo usato per molti scopi anche al posto della corteccia di pino contro le erbacce. Poco tempo fa era più difficile procurarselo ma ora mi sembra abbastanza comune, almeno quello di granulometria più grossa; la pomice è da sempre più comune. Tenete bene a mente questi due elementi che ci saranno essenziali quando parleremo delle semine. La lava è ricca di elementi nutritivi, che molti pensano non vengano ceduti; questo non è vero: essa cede molti elementi utili alla crescita delle piante specialmente per quelle succulente, è porosa e permette quindi una certa aereazione delle radici, trattiene momentaneamente l’acqua all’interno dei suoi pori ma non ecessivamente.

 

( quarzo rosella ) 

quarzifera-rosella

 

La pomice, anch’essa d’origine vulcanica, non ha le proprietà nutritive della lava; anzi, in realtà, se pura, sembra non ne abbia nessuna. Molto spesso, anzi direi sempre, contiene varie impurità ed è quindi difficile valutare quale proprietà nutrienti possa apportare; in ogni modo, queste sono così esigue da poter essere senz’altro trascurate. La sua proprietà principale è la porosità molto sottile rispetto alla lava, ottima per le radici sottili di molte succulente che si addentrano alla ricerca di umidità che la pomice conserva maggiormente della lava; questo fa’ sì che possa mantenere nei nostri vasi un po’ di umidità per qualche giorno in più, cosa utile per una pianta costretta in vasi a volte piccoli. Infatti, dobbiamo pensare che in natura le piante in piena terra hanno a disposizione molta più umidità dei nostri piccoli vasi. Voi mi direte: allora usiamo più torba! No!! La torba mantiene troppo a lungo l’umidità e in modo eccessivo, per non parlare poi di quando diventa asciutta e non ne vuole più sapere di assorbire acqua, inoltre costituisce un ambiente favorevole per gli sciaridi (piccolissime mosche le cui larve recano notevoli danni alle radici ed alle piante, soprattutto ai semenzali) e per le loro uova, mentre la pomice assorbe subito l’acqua e la rilascia in modo ottimale ed è detestata (assieme alla lava) dagli sciaridi, perché asciugandosi più in fretta della torba non permette alle uova di schiudersi oppure fa’ morire le larve.

 

( sabbia di granito )

sabbia-granitica


Allora, ricapitolando, uso: lava (lava o lapillo andrà usato in quantità inferiore agli altri elementi), pomice, un po’ di terra comune ed altre substrati granulari che trovo nelle mie escursioni in montagna dato che a volte è possibile incontrare  torrenti con sabbie molto buone. Una cosa che reputo buona in una sabbia o graniglia è l’assenza totale o quasi di calcari; penso che la loro presenza anche in vasi con piante abituate a tali terreni sfavorisca la sana crescita della pianta in quanto, nell’ambiente ristretto e confinato di un vaso, i sali di calcio insolubili tendono ad accumularsi se, per annaffiare, facciamo uso dell’acqua del nostro rubinetto (io solitamente uso solo acqua piovana raccolta dal tetto in cisterne). Dai rivenditori di materiali per l’edilizia si può trovare il quarzo e l’agriperlite, entrambi buoni, anche se preferisco il primo dato che l’agriperlite (più della pomice) tende a galleggiare e, quindi, quando si dà acqua, può sradicare le piante, specialmente le più piccole; nessuno dei due fornisce alcun nutrimento per le piante, ma servono per il riempimento del vaso e a volte come decorazione superficiale.

 

( sabbia quarzifera usata in edilizia )

sabbia-quarzifera

 

Il quarzo, messo in superficie, trattiene umidità nel vaso ed a volte può rendere difficile capire se bisogna dare acqua o se il substrato è già bagnato: solo uno sguardo esperto alla pianta in questo caso fa’ capire che cosa bisogna fare. Altro materiale che uso è la sabbia per acquari che, però, è molto costosa; quindi mi sono orientato verso la sabbia di granito che riesco a trovare molto pura in un torrente. Anche la terracotta è buona: se vicino a voi c’è qualche fabbrica di mattoni ne troverete parecchia e va bene mescolata agli altri elementi per le piante che hanno bisogno di più aridità. Questi sono gli elementi principali che uso, ma poi nel mio terriccio ci sono ormai tanti di quelli ingredienti che neanche ricordo più, dato che riutilizzo sempre il vecchio terriccio e aggiungo spesso per prova nuovi elementi.
Nessuno vieta a voi la sperimentazione; il mio consiglio è quello di stare attenti alla porosità del miscuglio, a non aggiungere torba o perlomeno di limitarne l’uso al minimo e, soprattutto, a non usare materiali troppo calcarei.

 

( ghiaino per acquari )

ghiaia-acquario

 

L’acqua è anch’essa abbastanza importante, per questo parleremo di essa. Io uso quasi esclusivamente acqua piovana e trovo che ciò  favorisce una migliore risposta da parte delle piante. Ho cominciato ad usarla soprattutto per necessità con altre piante, le carnivore, così avendone a disposizione tanta la uso anche per le succulente.
Raccolgo l’acqua dal tetto e per mezzo dei tubi delle grondaie la incanalo in un grande recipiente di circa 1000 litri, in più qualche altro recipiente più piccolo nel quale va a finire quel poco d’acqua che non entra nel recipiente grande e che uso per prima.


L’acqua piovana non contiene calcio, può però essere inquinata; tuttavia constato che quella da me raccolta non causa danni alle carnivore (che, in quanto alla qualità dell’acqua, sono molto più esigenti delle succulente) per cui penso che per le succulente non ci siano proprio problemi anzi, come dicevo, le piante sembrano reagire meglio. L’assenza di calcare ed una leggera acidità, infatti, permettono un migliore  assorbimento del nutrimento dal terreno, e non c’è niente di meglio che far prendere una bella pioggia di due o tre giorni continui, in autunno, a quelle piante brevidiurne che hanno bisogno di iniziare allora il loro periodo vegetativo, ad es. le Monilaria o i Conòphytum.

 


 

Pomice e lava, facciamo chiarezza
 
 
Ecco il riassunto di un articoletto apparso nel volume 11 fascicolo 2 del M.S.G.( mesemb study group ) scritto da Uwe Beyer, esperto nella coltivazione di piante di questa famiglia. L'autore dice che per la pomice è necessario conoscere il valore di ph perché non è sempre la stessa per tutta la pomice dato che questa non contiene assolutamente nulla ma viene influenzata da elementi esterni che la contaminano e quindi anche il suo ph è influenzato da questo, ed è impossibile stabilire il suo ph se non viene analizzato ogni volta che prendiamo della nuova pomice, dato che non possiamo essere mai sicuri da dove provenga.
Al contrario il materiale lavico contiene molte sostanze nutritive, specialmente potassio e magnesio e molti elementi in tracce, è più pesante ed asciuga prima, la lava può essere rossa o nera , questo dipende dal tipo di ossido di ferro che contiene, se è : Fe2Oessa diventa rossa se invece la sua formula chimica è: Fe(OH)2 allora sarà nera, questo non influenza la sua qualità! È importante essere certi che sia di tipo lavico non basaltico, questo terzo tipo di elemento vulcanico contiene anche gli stessi elementi come la lava , ma è molto più duro e non li cede facilmente nei vasi, e questo per le piante non serve dato che a loro poco interessa ciò che contiene la roccia ma solo ciò che la roccia può rilasciare e loro possono assorbire.
La miscela di lava e pomice costituisce un elemento ideale per la crescita delle mesembryanthemaceae, l'autore sostiene anche che è importante togliere tutta la polvere, che altrimenti andrebbe ad otturare la porosità del composto rendendolo inutile, io questa cosa non la trovo essenziale e mai levo la polvere anzi preferisco ci sia. C’è poi bisogno di aggiungere materiali che contengano azoto e fosforo, che potrebbero già essere contenuti nel tipo di acqua che si usa, oppure si possono miscelare della farina d’ossa e foglie di faggio ben decomposte in piccole quantità. Se si preferisce non usare questi elementi naturali è sufficiente l’uso periodico di un fertilizzante adatto, che contenga questi elementi mancanti.
L'autore poi dice che lui solitamente usa miscelare alla lava e pomice delle piccole quantità di foglie di faggio ben decomposte e che rinvasando ogni 4 anni cambiando tutto il terriccio con del nuovo evita di usare concimazioni.
Note sul’autore.

Uwe Beyer è il proprietario di Cono’s Paradise, vivaio tedesco famoso tra i coltivatori di mesembryanthemaceae dove si possono trovare splendidi esemplari.